Dati sul viaggio
Dettagli tecnici
Partenza : Santiago de Cuba (20/01/2018)
Arrivo : La Habana (01/02/2018)
Tempo : 13 giorni
Distanza : 1.296 Km
Dislivello positivo : 5.699 m
Tipologia di strade : 70 % Asfalto, 30% Sentieri/Sterrato
Altre info
Natura e panorami : Bellissimi
Popolazione : Eccezionale
Difficoltà
Fisica : Bassa
Trovare alloggi : Bassa
Cibo ed acqua : Bassa
Officine e pezzi di ricambio : Molto alta
Traffico : Basso (Tranne che sulla carretera central)
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- Tappa 1 : Santiago de Cuba – Uvero – 96 Km – 366 m D+
- Tappa 2 : Uvero – Pilon – 93 Km – 742 m D+
- Tappa 3 : Pilon – Manzanillo – 93 Km – 629 m D+
- Tappa 4 : Manzanillo – Las Tunas – 114 Km – 520 m D+
- Tappa 5 : Las Tunas – Nuevitas – 109 Km – 323 m D+
- Tappa 6 : Nuevitas – Camaguey – 78 Km – 644 m D+
- Tappa 7 : Camaguey – Ciego de Avila – 112 Km – 436 m D+
- Tappa 8 : Ciego de Avila – Trinidad – 150 Km – 900 m D+
- Tappa 9 : Trinidad – Cienfuegos – 75 Km – 510 m D+
- Tappa 10 : Cienfuegos – Playa Giron – 107 Km – 554 m D+
- Tappa 11 : Playa Giron – Playa Larga – 35 Km – 85 m D+
- Tappa 12 : Playa Larga – Matanzas – 119 Km – 404 m D+
- Tappa 13 : Matanzas – La Habana – 103 Km – 757 m D+
Cuba in bicicletta
Un paese ricco di storia e cultura, terra di rivoluzioni, dove natura, musica e persone rendono il viaggio un’esperienza emotiva e sensoriale di valore inestimabile.
Un paese dove le tracce coloniali dei secoli precedenti rendono l’atmosfera magica, visitare Trinidad, Cienfuegos, La Habana possono essere dei veri viaggi nel tempo, sembra di essere su un palcoscenico abbandonato che attende ancora che si levi il sipario.
L’affascinante Sierra Maestra sorvegliata dal Pico Turquino, la Sierra del Escambray, la Penisula di Zapata, le spiagge di Playa Larga e Playa Giron, i campi di canna da zucchero e di tabacco, i guajiros (contadini), gli ammalianti profumi nelle campagne, le decine di villaggi disperi lungo i sentieri, le persone che mi hanno ospitato nelle loro case, anche chi con un solo sguardo o saluto mi ha regalato un sorriso resteranno per sempre nel mio cuore.
Perchè ho scelto cuba?
Dopo molti viaggi fatti in Europa era arrivato il momento di spostarsi più lontano e poichè uno dei miei sogni è visitare l’America del Sud in bicicletta avevo la necessità di approcciare al nuovo continente con un paese non troppo “estremo”, dunque Cuba mi è sembrata la scelta migliore essendo un paese molto sicuro, inoltre la gente è cordiale ed ospitale, la sanità è una delle migliori al mondo, non è molto costosa ed offre paesaggi da capogiro e cosa non da poco si mangia anche molto bene per cui non ho avuto troppi tentennamenti ed ho comprato il biglietto senza pensarci troppo.
L’obiettivo del viaggio era come al solito quello di vedere il più possibile, sono così partito da Santiago de Cuba il 20 Gennaio 2018 e sono arrivato alla capitale La Habana il 1 Febbraio 2018, ho avuto il piacere di vedere i vari aspetti della vita Cubana, mi sono addentrato nelle zone rurali e visitato decine di villaggi, ho avuto l’onore di poter ammirare le bellezze delle città coloniali, ho goduto della bellezza delle spiagge e del mare dei Caraibi ed ho conosciuto il romanticismo della capitale perdendomi nell’intricata rete di vicoli dell’Habana centro e vieja.
La Sierra Maestra
La Sierra Maestra
Una volta giunto a Santiago e fatto un giro nel centro storico ho deciso di dirigermi nella Sierra Maestra, la principale catena montuosa di Cuba sorvegliata dal Pico Turquino (1.974 m), questa zona si estende tra le province di Santiago de Cuba e Granma e fu il rifugio di Fidel Castro prima della presa del potere.
Questa zona è sicuramente una delle cose di Cuba che mi hanno affascinato di più, è scarsamente popolata e la strada che porta alla prima cittadina Pilon è lunga circa 200 Km, nel mezzo troviamo solamente un paio di villaggi Chivirico ed Uvero ed un campeggio attrezzato chiamato La Mula.
Si pedala costantemente tra l’imponente catena montuosa ed il mare dei Caraibi come sospesi in un sogno, la natura la fa da padrona, il traffico è inesistente e gli unici mezzi che si incontrano sono carretti trainati da cavalli.
Non sono rari i momenti di completa solitudine in cui è possibile contemplare la natura e meravigliarsi difronte alle bellezze che ci sono attorno, è anche vero però che non è difficile incontrare altri cicloviaggiatori, io nei 2 giorni che ho impiegato ad attraversarla ne ho incontrati una decina.
Cuba sud orientale
Nella parte finale della Sierra Maestra la prima località turistica è Marea del Portillo, le spiagge non sono sicuramente le migliori dell’isola ma la sua posizione incastonata all’interno della catena montuosa è davvero suggestiva, proseguendo qualche chilometro più ad ovest incontriamo la sonnolenta città di Pilòn fatta per lo più di cadenti case di legno e strade sterrate piene di buche, in compenso è possibile raggiungere i Cayos al largo fra la barriera corallina.
A Pilòn ho uno dei ricordi più belli del mio viaggio, seduto ad un bar difronte ad alcune dissetanti Cerveza un simpatico musicista/cantautore mi ha intrattenuto con il suo repertorio, abbiamo passato più di due ore tra birre e canti Cubani.
Proseguendo più a Nord è possibile visitare la Demajagua, uno dei principali luoghi storici di Cuba.
Quì il 10 Ottobre 1868 Carlos Manuel de Cèspedes liberò i propri schiavi scatenando la prima guerra d’indipendenza e come recita un cartello all’ingresso del sito “Aquì comenzò la lucha por la libertad de Cuba”
Continuando il viaggio verso nord si arriva a Victoria de Las Tunas, questo tranquillo centro urbano presenta molti edifici coloniali, nel centro della città si trova Parque Vicente Garcìa che è la piazza principale della città, io sono arrivato il giorno in cui trasmisero in diretta la partita di Béisbol tra Las Tunas e Granma finita per 2 a 3, fu piacevole trascorrere la serata così anche se non conosco nemmeno una regola di questo sport.
Cuba centrale
Una volta arrivato a Victoria de Las Tunas decisi di abbandonare la Carretera Central in favore del Circuito Norte per evitare il traffico e per la pessima guida dei Cubani, questa soluzione si è rivelata essere in parte azzeccata in parte no.
Il tratto di strada che conduce dapprima a Manatì e poi a Nuevitas è un sentiero con fondo sterrato, uno dei più belli che io abbia mai attraversato, ho passato un’intera giornata immerso nella natura cosa che adoro particolarmente durante i miei viaggi in bicicletta, quel giorno mi sono sentito veramente libero ed in totale armonia con il paesaggio che mi circondava.
D’altro canto una volta arrivato a Nuevitas non trovai praticamente niente se non una cameretta intasata di Mosquitoes, il piccolo centro inoltre nei mesi precedenti era stato colpito da un ciclone ed il poco che c’era era andato distrutto, le strade erano in rifacimento ed il catrame che spalmavano a terra era ancora fresco, arrivai nella casa particular con le gambe e le ruote intrise di bitume che non riuscii a scrostarmi di dosso nemmeno nei giorni successivi.
Era il quinto giorno di viaggio ed il poco cibo e la poca acqua rimediata nei giorni precedenti iniziarono ad incidere parecchio sul mio stato energetico, avevo due alternative, proseguire per il circuito norte e stringere i denti oppure tornare sulla carretera central per rifocillarmi a Camagüey, optai per la seconda alternativa anche perchè era pur sempre una vacanza, pagai il fatto di aver viaggiato in bikepacking con la conseguenza di non aver avuto la possibilità di portarmi dietro cibo ed acqua a sufficienza per sopperire alla mancanza di risorse.
Camagüey è una deliziosa città coloniale, passeggiando lungo il Boulevard sembra addirittura di essere in una città europea visto il buon numero di negozi in stile occidentale, si trovano anche molti ristoranti con ottimo assortimento di carne e pesce, insomma un’ottimo posto dove fare il turista.
Il settimo giorno di viaggio si rivelerà essere una semplice tappa di trasferimento da Camagüey a Ciego de Ávila in quanto percorrere la Carretera Central non è molto entusiasmante, in verità avrei potuto evitarla passando per la Ruta Mala.
La Ruta Mala è un intricata rete di sentieri e strade su cui viene fatta anche un’importante gara unsupported ma non so per quale ragione decisi di evitarla, se mai dovessi tornare a Cuba (cosa molto probabile) farò sicuramente questa strada.
Città coloniali, la Sierra del Escambray, il sentiero sulla costa e la Baia dei Porci
Un concentrato di bellezza, natura e romanticismo caratterizzano questa zona.
La Sierra del Escambray!!! Mamma mia che bellezza!!!
Pedalare ai piedi di questa catena montuosa è veramente un’esperienza deliziosa, fù un giorno memorabile poichè finalmente avevo abbandonato il traffico della Carretera Central e mi ero immerso nuovamente nella natura, una volta superata Sancti Spiritus ci si ritrova veramente in un paradiso.
La strada, seppur asfaltata e quindi aperta al passaggio dei mezzi a motore, è completamente circondata da fitte foreste, l’aria è umida e fresca, ed è possibile ascoltare il canto dei numerosi uccelli presenti nella zona.
Ma tenetevi forte perchè il bello deve ancora arrivare, state per ammirare la perla coloniale di Cuba, Trinidad!!!
Arrivare a Trinidad è come fare un salto nell’ottocento e nel 1998 è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Un’atmosfera sonnolenta, case color pastello, viali ciottolati e carretti trainati da cavalli caratterizzano questa cittadina, io arrivai il giorno del nacimiento de Josè Martì e non vi dico l’emozione nel vedere migliaia di bambini marciare e cantare per i vicoli di Trinidad, non vi nascondo che in alcuni momenti ho dovuto nascondere le lacrime dietro i miei occhiali da ciclista della Scott.
Proseguendo il viaggio verso nord si arriva nell’elegante Cienfuegos dove aleggia un sentore di vecchia europa, un tempo in questa città prosperava ricchezza, è facile accorgersene passeggiando per il Boulevard e nel centro storico dove si trovano moltissimi palazzi coloniali di una bellezza incredibile che però purtroppo ora sono leggermente fatiscenti per la scarsa manutenzione ma il suo passato (e spero vivamente il suo futuro) deve essere stato veramente glorioso.
Da non perdere una passeggiata serale lungo il Paseo del Prado dal quale è possibile raggiungere il Malecòn, all’ora del tramonto è davvero suggestivo e spesso nel porto possono essere avvistate delle gigantesche navi da crociera.
Lasciando Cienfuegos ci si catapulta in un sentiero che conduce a Playa Giron (la Baia dei Porci), è veramente poco battuto, io nei 60 chilometri non ho incontrato nessuno e nemmeno percepito la presenza umana, è stata una giornata fantastica, il sentiero si estende proprio lungo la costa e ci si ritrova a pedalare a pochi metri dal mare, ogni tanto si incontrano dei golfi davvero suggestivi, fermatevi a fare alcune foto perchè è davvero bello.
Se decidete di percorrere questo sentiero fate rifornimento d’acqua e un pò di cibo a Cienfuegos prima di partire perchè non incontrerete assolutamente nulla lungo il percorso, c’è solo un minuscolo villaggio di pescatori chiamato Guasasa ma non credo troverete qualcosa.
Dopo la fatica però si arriva finalmente a Gìron dove ci si può rifocillare per bene nei tanti ristoranti di pesce e fare un bagno nella bellissima Playa Los Cocos che io consiglio rispetto a Playa Gìron essendo troppo affollata dai turisti dell’Hotel.
Io approfittai delle bellezze del posto e mi concessi 1 giorno di recupero tra Gìron e Playa Larga che distano solamente 35 km, a Gìron andate al museo che espone carri armati sovietici ed altri armamenti della battaglia del 1961 quando la CIA con l’aiuto degli esiliati Cubani tentò di rovesciare Castro, ma tutti sappiamo come andò a finire.
Fine del viaggio con arrivo a La Habana
Una volta ricaricato un pò di energie dopo la tappa di soli 35 Km era giunto il momento di dirigersi verso Matanzas per poi terminare il viaggio nella capitale La Habana, il trasferimento in bici è stato caratterizzato dall’attraversamento di una lunga pianura costeggiata da distese di campi di canna da zucchero e tabacco, e dal fatto di aver percorso una trentina di chilometri in autostrada!!! ebbene si a Cuba si può percorrere l’autopista nacional anche in bicicletta.
Matanzas non mi ha particolarmente entusiasmato (sarà stata anche la stanchezza accumulata nei giorni precedenti ad aver contribuito ad un approccio non proprio brillante con la città) anche se si affaccia sul mare e ci sono molti locali interessanti, fate una visita a Parque Libertad dove al centro trovate il monumento dedicato a Josè Martì.
Il tratto che da Matanzas conduce alla capitale regala un Mirador davvero fantastico, quando vi ritroverete ad osservare il canyon alla foce del Rìo Bacunayagua dal ponte rimarrete sicuramente senza parole, io stesso che non ero a conoscenza di questo posto sono rimasto oltre mezz’ora ad osservare il panorama.
L’arrivo a La Habana si è rivelato essere come me lo aspettavo, d’altronde essendo una città di oltre 2 milioni di abitanti non potevo che aspettarmi parecchio traffico a partire dalla periferia fino al centro città, ho attraversato tutto il quartiere Guanabacoa e tramite la Via Blanca mi sono ritrovato in un attimo in centro proprio sotto la casa natale di Josè Martì, da lì ho poi proseguito verso il Museo de la Revoluciòn, giusto il tempo di scattarmi una foto e mi sono catapultato indietro nel tempo arrivando a La Habana Vieja dove ho brindato alla fine di un viaggio epico presso la Bodequita del Medio con un gustosissimo Mohito.
Nei 4 giorni successivi ho passeggiato per le via di Habana Vieja e Habana centro, spesso mi sono commosso nel rivivere con i pensieri quello che si rivelerà essere un viaggio epico che segnerà sicuramente i prossimi anni della mia vita, sono veramente grato a me stesso e le persone che mi hanno consigliato questo viaggio, adesso possiamo guardare più a sud, il sogno di visitare Perù, Bolivia e Cile non è poi così lontano.
Il viaggio a Cuba in bicicletta è stato un viaggio epico dal valore inestimabile, grazie infinite Cuba e viva il popolo Cubano!!!!
In attesa di altre avventure…
Cosa portare
- Bicicletta Salsa Fargo in acciaio con copertoni Schwalbe Marathon Plus 700×35
- Contachilometri rudimentale (a Cuba il GPS è illegale, lo sequestrano all’aeroporto)
- 1 borsetta da manubrio (Stem bag) Lucy Rusjan
- 1 Handlebar bag + pocket Lucy Rusjan
- 1 Frame bag full Lucy Rusjan
- 1 Saddle bag Lucy Rusjan
- 1 powerbank Anker da 5.000 mhA
- 1 powerbank Anker da 10.000 mhA
- GoPro hero5 session
- Luce frontale Led Lenser 350 Lumen
- Luce Fenix BC30R
- Luce posteriore See.Sense Icon Rear
- 3 borracce da 750 ml
- Tenda Vango blade 100
- Materassino Camp Essential Light
- Stuoino isolante decathlon
- Sacco lenzuolo liner Ultraleggero
- 1 coperta isotermica
- 1 corda elastica con ganci
- Multitool Topeak
- Fascette di plastica varie misure
- Pinza
- Super Attak
- 2 camere d’aria
- Toppe autoadesive per camere d’aria
- Caccia Copertoni Topeak
- Toppe per copertoni
- Mini pompa
- 2 false maglie
- Raggi, Nipples e tiraraggi
- Olio catena
- Chiave per smontare i pedali
- Lucchetto (per legare la bici)
- Nastro americano e nastro isolante
- Frusta + chiave per pacco pignoni e dischi
- Copertoncino di scorta
- Short con fondello FS260 Pro SL II Endura
- Short Ciovita estivi
- Maglietta estiva Northwave e Ciovita
- 2 paia di calzini
- Gambali Btwin
- Maglia lana Merino
- Canottiera castelli
- Casco e occhiali della Scott
- 1 berretto
- Scarpe Northwave Spider Plus 2
- Pantaloncino corto per uscire la sera
- 2 magliette di cotone
- Costume
- Ciabattine di plastica
- 2 Asciugamani in microfibra uno grande ed uno piccolo
- Bustine doccia/shampoo
- Spazzolino e dentrifricio da viaggio
- Taglia unghie e forbicino
- Filo interdentale
- Crema solare
- Autan Tropical (Fondamentale poichè a Cuba era periodo di Dengue)
- Antibiotico generico
- Tachipirina
- Imodium
- Oki
- Enterogermina
- Gentalyn crema
- Libro National Geographic
- Agenda per appunti viaggio
- Postepay (a Cuba funziona benissimo ovunque)
- Assicurazione sanitaria
- Visto turistico
- Passaporto
- Adattatore per prese cubane
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15 comments
Splendido il tuo reportage da Cuba! Certo che la bici permette davvero di godersi i paesaggi!
Anna il tuo commento mi riempie di gioia, mi fa immensamente piacere che ti sia piaciuto.
Un saluto,
Francesco in arte Fargonauta 😉
Eccomi come promesso! Deve essere stata davvero un’esperienza incredibile! A Trinidad ci ho lasciato un po’ di cuore anch’io!
bel viaggio . l’anno prossimo vorrei farlo anch’io. mi potresti dare informazioni con quale mezzo hai raggiunto Santiago de Cuba ?
Ciao e grazie
Ciao Renato sono contento che tu abbia apprezzato l’articolo, da L’Avana a Santiago de Cuba sono andato in aereo con Cubana de Aviacion, poi sono tornato indietro in bici. Se hai bisogno di altre informazioni chiedimi pure. Un saluto.
ciao . sul sito di Cubana de Aviation non trovo informazioni sul trasporto biciclette, come hai fatto a imbarcare la bici e quanto hai speso ?
altra cosa, al ritorno a L’Avana come hai fatto a imballare la bici per il ritorno? c’è qualcuno che fornisce le scatole per imballare le bici?
Ciaoe grazie
Ciao Renato,
con Cubana de Aviacion è possibile traspostare praticamente qualsiasi cosa anche se sul sito non trovi nulla di ufficiale, praticamente anche quando arriverai in aeroporto quasi tutti ti diranno che la bici non può essere portata, tu insisti e fai presente che sai di altri che hanno trasportato la bici, dopo un pò qualcuno si avvicinerà a te dicendoti che ti può aiutare dietro un piccolo pagamento, io pagai 15 CUC se non ricordo male e mi caricarono la bici.
Di ritorno a l’Avana andai a raccattare pezzi di cartone nei secchi di immondizia e nei cumuli di cianfrusaglie che trovi negli angoli delle strade dal tardo pomeriggio fino alla mattina dopo che puliscono, incollai i vari pezzi con del nastro adesivo e resi l’imballo più morbido facendomi dare dei sacchi usati per il trasposrto delle patate nei mercati che troverai facilmente nelle strade.
Non troverai altro per imballare la tua bici, se hai bisogno di altri consigli puoi chiamarmi al cellulare, il numero lo trovi nella pagine “contattami.
Un caro saluto,
Francesco.
Ps. preparati ad un viaggio fantastico, vedrai che ti divertirai un mondo.
Ciao Francesco, tra pochi giorni parto per Cuba anch’io e ispirata dal tuo articolo proverò a seguire il tuo itinerario. Ho visto che hai portato anche la tenda ma l’hai usata? Si può usare? È necessaria? Grazie mille il tuo bellissimo articolo mi è prezioso. Ciao
Ciao Sandra innanzitutto ti auguro buon viaggio, ti divertirai da matti, fare un viaggio in bicicletta a Cuba non si dimentica.
La tenda l’ho portata ma non l’ho mai usata poichè si trovano alloggi ovunque ed entrare nelle case dei Cubani è parte integrante del viaggio quindi ti consiglio di fermarti da loro considerando che i prezzi non sono alti, con 20/25 CUC dormi e fai la colazione.
La tenda da quello che so si può usare ma io eviterei.
Per qualisasi altra informazione non esitare a contattarmi, su questo blog trovi anche il mio numero di telefono.
Un abbraccio,
Francesco.
ciao . sul sito di Cubana de Aviation non trovo informazioni sul trasporto biciclette, come hai fatto a imbarcare la bici e quanto hai speso ?
altra cosa, al ritorno a L’Avana come hai fatto a imballare la bici per il ritorno? c’è qualcuno che fornisce le scatole per imballare le bici?
Ciao e grazie RENATO
scusa per errore ti ho reinviato il messaggio di ieri. Ciao
Sono contenta che ti é piaciuto il mio paese!
Difficile non rimanere affascinati da Cuba. Ci ho lasciato il cuore.
quanti giorni ci vogliono per fare il giro?
Ho impiegato 13 giorni, trovi tutte le informazioni necessarie compreso il file gps nella sezione “Info e Dettagli”, dei questo articolo.
Un saluto.