Dati sul viaggio
Dettagli tecnici
Partenza : Novara (8/10/2017)
Arrivo : Amsterdam (22/10/2017)
Tempo : 14 giorni
Distanza : 1.800 Km
Dislivello positivo : 6.000 m
Tipologia di strade : 70 % Asfalto, 30% Sentieri/Sterrato
Altre info
Natura e panorami : Bellissimi
Popolazione : Cordiale e molto civile
DifficoltÃ
Fisica : Medio/Bassa
Trovare alloggi : Bassa
Cibo ed acqua : Bassa
Officine e pezzi di ricambio : Bassa
Traffico : Basso
Clicca sul link sottostante per scaricare il file in formato GPX (Attenzione manca il tratto Novara – Andermatt ed il tratto Hoek Van Holland – Amsterdam), in questa traccia troverete il percorso originale della Rhine Cycle Route (Eurovelo 15) senza le due aggiunte che ho menzionato
- The Rhine Cycle Route : Andermatt – Rotterdam – 1.417 Km – 5.989 mt D+
Alla scoperta del vecchio continente lungo la Rhine Cycle Route
In questo viaggio seguiremo uno dei fiumi più lunghi d’Europa dalla sorgente alla foce, il fiume Reno lungo 1.326 km, nasce nella meravigliosa cornice delle Alpi Svizzere precisamente nel Canton Grigioni vicino il Passo Oberalp e sfocia nel Mare del Nord pressappoco ad ovest della città di Rotterdam.
Un viaggio attraverso la vecchia Europa, pedalando dalle Alpi fino al Mare del Nord seguendo le sponde del Reno, faticheremo sui passi Svizzeri, ci perderemo nell’intricata rete di ciclabili Tedesche, attraveremo boschi, campi di mais, le cascate di Sciaffusa, visiteremo decine di città , Coira, Basilea, Strasburgo, Magonza, Coblenza, Bonn, Colonia e Rotterdam solo per citarne alcune.
Il viaggio lungo la Rhine Cycle Route si rivelerà essere davvero piacevole, più duro e meno monotono del previsto, saprà regalarci un mix di natura, paesaggi e confort che mai ci saremmo aspettati.
La strada verso la Rhine Cycle Route
Il nostro viaggio lungo l’affascinante Rhine Cycle Route (conosciuta anche come Eurovelo 15) inizia dall’elegante città di Novara, essendo la città natale del mio carissimo amico Alessio Galli, ci è sembrata una buona idea quella di raggiungere la sorgente del Reno con le nostre forze, preferendo allo spostamento su mezzi a motore le nostre amate biciclette.
Sono circa 200 i chilometri che ci separano dalla sorgente del mitico fiume Reno, ma mai scelta fù più azzecata visto che lungo il percorso attraversammo il Parco Regionale della Valle del Ticino pedalando lungo la Ciclabile del Naviglio fino a Sesto Calende per poi costeggiare tutto Lago Maggiore fino a Locarno.
Passammo la prima notte in Svizzera in un prato appena fuori da un bosco, ricordo che durante la notte venne a farmi visita una bellissima volpe, mi ci ritrovai faccia a faccia perchè decisi di non montare la tenda ma di dormire solo con sacco a pelo e bivy bag per poter meglio ammirare il cielo stellato, fù bellissimo.
Fino a Bellinzona la strada è tutta in pianura ma poi inizia a salire inesorabilmente fino ad Airolo, luogo in cui abbiamo deciso di saltare un pezzo di strada ed arrivare sul Passo Oberalp con il trenino, fù una scelta saggia in quanto non eravamo attrezzati per le basse temperature e campeggiare di notte sù al passo ad Ottobre è una buona idea solo se si ha quantomeno un ottimo sacco a pelo.
L'Oberalppass, il lago di Costanza e le cascate di Sciaffusa
Arrivammo sù al passo, dove ci sono le sorgenti del Reno, circa alle 5 di pomeriggio e l’aria era davvero fredda, il panorama come previsto era spettacolare e di presenze umane a quell’ora ed in quel periodo non se ne vedeva nemmeno l’ombra, qualche giorno prima era scesa anche la prima neve e rendeva tutto così romantico.
Per affrontare la discesa dal passo ricordo che avevamo dovuto indossare tutto l’abbigliamento che ci eravamo portati dietro, i primi chilometri sono tutti su fondo sterrato, cosa che ci rallentò parecchio rispetto a quello che avevamo programmato, riuscimmo a raggiungere la piccola cittadina di Castrisch solo verso le 9 di sera quando la temperatura era ormai scesa abbondantemente al di sotto degli zero gradi e trovammo rifugio in un piccolo albergo.
Per raggiungere Coira, la prima cittadina che si incontra lungo la Rhine Cycle Route la strada è tutta in discesa, nel mezzo si attraversano moltissimi paesini incastonati tra le valli Svizzere, l’aria è fresca e pura, il traffico inesistente lungo le stradine secondarie su cui pedaliamo, il meteo era dalla nostra parte, il sole faceva capolino tra le poche nuvole, eravamo immersi nella natura ed una sensazione di pace ed armonia ci avvolgeva.
Arrivati a Coira ci concediamo solo il tempo per un’abbondante colazione visto che la cittadina non offre particolari degni di nota, proseguiamo dunque lungo la ciclabile in un lungo vallonato, a dir la verità anche leggermente stancante, ma il dislivello contenuto nel viaggio lo si accumula tutto nei primi 3/4 giorni, poi è sempre pianura fino ad Amsterdam.
Il viaggio prosegue in direzione del Lago di Costanza, posto al confine tra Germania, Svizzera ed Austria, esso è alimentato proprio dal fiume Reno che sfocia poi nei pressi di Stein am Rhein, all’interno del lago vi sono anche tre isolette, la Mainau, la Reichenau e la Lindau.
Stein am Rhein merita una menzione particolare, la vivace cittadina è uno dei complessi medievali meglio conservati, è possibile visitare l’abbazia St. Georgen, il museo Lindwurm ed il castello di Hohenklingen.
Qualche chilometro più avanti si vanno a formare le bellissime Cascate di Sciaffusa, che sono le più estese d’Europa avendo un’ampiezza di 150 metri ed un’altezza di 23 metri, per poter ammirare le cascate da vicino però è necessario acquistare un biglietto, se non ricordo male 5,00 € a persona, anche se eticamente mi ha dato parecchio fastidio vi consiglio di fare la visita perchè meritano davvero.
Pedalando nelle campagne Svizzere e Francesi
Da Sciaffusa in poi inizia la pianura e con essa chilometri e chilometri di terre coltivate, abbiamo trascorso almeno 3 giorni nelle campagne, la parte Svizzera che abbiamo attraversato è per lo più ricca di vigneti mentre quella Francese di Mais.
In questa zona la Ciclovia del Reno alterna perfetti tratti d’asfalto a sentieri che attraversano boschi, di punto in bianco si torna a costeggiare il Reno e dopo qualche chilometro di nuovo in piena campagna, insomma il tratto fino a Strasburgo è davvero sorprendente.
Nonstante fosse il mese di Ottobre il meteo è sempre stato favorevole, abbiamo preso una leggera pioggia solo un paio di giorni durante il viaggio, la mattina però era caratterizzata da una fitta nebbia che persisteva fino alle 10 di mattina circa, le notti in tenda erano tranquille anche se molto umide, la mattina avevamo sempre la tenda completamente bagnata dall’umidità .
Magonza, Coblenza, Bonn e Colonia
Come detto in precedenza la Eurovelo 15 è un mix di natura e città storiche, dopo aver attraversato una buona parte della Germania rurale arriviamo a Magonza, la città presenta un’architettura Romanica e Gotica, gli stretti vicoli della Augustinerstraße, con le tradizionali case con intelaiature in legno, ricordano la classica urbanistica medievale.
Proseguendo il viaggio verso Nord si arriva nell’antica Coblenza, situata nel punto dove confluiscono il Reno e la Mosella, in questa deliziosa città ci sono molte cose da visitare, la chiesa di San Florin e Liebfrauen, la basilica San Castore ed il Castello del principe Elettore.
A Coblenza è anche possibile fare un giro sulla cabinovia più grande della Germania, che collega la zona della Basilica di San Castore con la Fortezza Ehrenbreitstein, purtroppo questo trasporto cesserà definitivamente nel 2026 in quanto è situato nella zona protetta dall’UNESCO.
Circa 70 km più Nord si raggiunge Bonn, la città natale di Beethoven, dove ogni anno vengono svolti numerosi festival musicali, è anche possibile visitare la casa al cui interno è presente un museo.
A Bonn sono presenti numeri musei di grande valore come la galleria d’arte Bundeskunsthalle ed il nuovo museo Kunstmuseum, passeggiando lungo la riva del Reno si può arrivare alla Sala Beethoven, alla Vecchia Dogana, alla Villa Hammerschmidt ed infine a Bad Godesberg, il quartiere dove risiedono i diplomatici, da dove si può godere di una splendida vista sul leggendario gruppo montuoso Siebengebirge con Drachenfels, Drachenburg e Petersberg.
L’ultima città della Germania che visitiamo è Colonia, essa è considerata la capitale economica, culturale e storica della Renania, quasi completamente ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Da non perdere la visita al Duomo essendo la più grande chiesa Gotica del Nord-Europa che ospita quelle che secondo la tradizione sono le reliquie dei Re Magi, Colonia è famosa anche per l’acqua di Colonia, un profumo a base alcolica inventato dall’immigrato italiano Giovanni Maria Farina.
L'ingresso in Olanda e la foce del Reno
L’ingresso in Olanda avviene nel paese di Millingen aan de Rijn, un piccolo paesino nella provincia della Gheldria, il paesaggio rispetto alla Germania cambia da subito, ci ritroviamo spesso ad attraversare dei canali per mezzo di innumerevoli ponti, anche se c’è da dire che in alcune zone sono totalmente assenti o peggio ancora il passaggio avviene tramite zattere che vengono spostate da una sponda all’altra, ma solo in determinati orari costringendoci ad allungare la strada anche di parecchio per raggiungere una determinata città quando li trovavamo chiusi.
In Olanda torniamo a campeggiare più facilmente rispetto all’ultimo tratto in Germania che era densamente popolato, spesso ci accampiamo proprio ai margini della ciclabile su dei soffici prati, le mattine continuano ad essere molto umide ma in compenso durante il giorno non becchiamo mai la pioggia tranne che un paio di giorni solo per qualche ora.
Attaversare il Reno per mezzo di traghetti è molto caratteristico, ma diventa anche noiso visto che può capitare di doverlo fare più volte al giorno.
L’assenza di ponti in alcune zone ci rese una giornata particolarmente stressante quando arrivammo nella zona del Parco Nazionale De Biesbosch, la traccia prevedeva di attraversarlo tutto, ma uno dei ponti all’interno del parco era chiuso ragion per cui dovettimo far marcia indietro ed allungare la strada di molto fino a raggiungere Moerdijk dove c’è un ponte che porta direttamente alla città di Dordrecht, arrivammo a notte inoltrata ed eravamo abbastanza incazzati sia perchè non abbiamo potuto vedere il parco sia perchè la tappa si rivelò essere molto più lunga del previsto.
Lungo il Reno si incontrano spesso i classici mulini a vento olandesi, alcuni sono davvero caratteristici ed impossibili da non fotografare, in passato erano utilizzati per macinare grano o pompare acqua, i più belli si possono ammirare nella località di Kinderdijk, situata nel bassopiano Alblasserwaard alla confluenza dei fiumi Lek e Noord.
Per far defluire l’acqua del polder, fu costruito un complesso di 19 mulini a vento, che sono tuttora una delle mete turistiche più frequentate dei Paesi Bassi.
Rotterdam, la foce del Reno ed Amsterdam
Da Dordrecht a Rotterdam ci separano solo 40 chilometri ed il viaggio sta quasi per terminare, continuano i numerosi attraversamenti del Reno da una sponda all’altra, il mio stato d’animo come alla fine di ogni viaggio alterna momenti di felicità a momenti di tristezza, ci sono momenti durante il viaggio in cui vorresti catapultarti a casa ed altri momenti in cui vorresti non finisse mai.
Arrivati a Rotterdam ci dirigiamo subito al Markthal, che si trova vicino alla stazione Blaak, dove è possibile trovare qualsiasi cibo anche di altissima qualità , i costi non sono bassi ma una visita è da fare assolutamente.
Restiamo qualche ora nel centro di Rotterdam, poichè la foce del Reno dista solamente 35 chilometri, facciamo visita anche alle famose Case Cubiche che fanno parte dei numerosi edifici modernissimi e rivoluzionari dal punto di vista architettonico.
Verso le 17:00 raggiungiamo finalmente la foce del Reno nel Mare del Nord, la Rhine Cycle Route (Eurovelo 15) è terminata, l’emozione è fortissima ed un altro viaggio è ormai concluso, ci concediamo un paio di rigeneranti birre in uno dei tanti locali sulla costa per brindare alla fine di questo bellissimo viaggio.
Dalla foce del Reno decidiamo di proseguire fino ad Amsterdam in bicicletta dove ce ne andiamo a bighellonare per 4 giorni in attesa del volo di ritorno in patria, questo è il terzo viaggio che faccio insieme al mio amico Alessio Galli ed ormai la coppia è ben consolidata, chissà dove ci porterà il vento del Mare del Nord nei prossimi viaggi.
In attesa di altre avventure…
- Bicicletta Salsa Fargo in acciaio con copertoni Schwalbe Marathon Plus 700×35
- 2 borsette da manubrio (Stem bag) Lucy Rusjan
- 1 Handlebar bag + pocket Lucy Rusjan
- 1 Frame bag full Lucy Rusjan
- 1 Saddle bag Lucy Rusjan
- 1 Top tube extended Lucy Rusjan
- 1 powerbank Anker da 5.000 mhA
- 1 Gps Garmin Edge 810
- GoPro hero5 session
- Luce frontale Led Lenser 350 Lumen
- Luce Fenix BC30R
- Luce posteriore See.Sense Icon Rear
- 2 borracce da 750 ml
- Tenda Vango blade 100
- Materassino Camp Essential Light
- Stuoino isolante decathlon
- Sacco a pelo Ferrino Lightec 850 SM
- Bivy bag Alpkit
- 1 coperta isotermica
- Fornello Lixada
- Bruciatore Lixada
- Paravento pieghevole
- Acciarino decathlon
- Pentole in silicone Sea to Summit
- Alcool etilico 90°
- Posate in plastica
- Multitool Topeak
- Raggi di scorta
- 2 camere d’aria
- Fascette di plastica varie misure
- Mini pompa
- Toppe autoadesive per camere d’aria
- 1 falsa maglia
- Olio catena
- Lucchetto (per legare la bici)
- Nastro americano
- Super Attak
- 1 Divisa Endura estiva con fondello FS260 Pro SL II
- Gambali Btwin
- Maglia lana Merino
- Canottiera castelli
- Scaldacollo Ale
- Antivento Northwave smanicato
- Antipioggia Alpinestars
- Giubbino invernale Scott
- Pantaloni antipioggia Decatlhon
- Bretelle e cavigliere catarifrangenti
- Casco e occhiali della Scott
- 1 berretto Ciovita
- Scarpe Northwave Spider Plus 2
- Piumino Quechua 100 gr
- Maglia di lana
- Pile Quechua Forclaz 50
- Calzamaglia di lana
- Pantalone Quechua con gambali estraibili
- Sapone di marsiglia (Per lavare vestiti)
- 1 Asciugamani in microfibra
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